Di solito la mia famiglia ed io passiamo le vacanze invernali dai genitori di mia moglie e lì, la mattina del primo gennaio, andiamo tutti insieme a fare hatsumode. Hatsumode è la prima visita dell’anno che si fa al santuario e, soprattutto in quelli principali, molte persone scelgono di passare lì la mezzanotte per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.
Hatsumode all’Otoyo jinja
Quest’anno, però, a causa del coronavirus e degli eventuali rischi di contagio, abbiamo deciso di rimanere a Kyoto e di passare il capodanno a casa. Così, martedì scorso siamo andati a fare hatsumode all’Otoyo jinja, il santuario vicino casa nostra. È un piccolo santuario ai piedi del monte, vicino al Sentiero del filosofo.
Essendo membro del santuario, sono stato invitato a partecipare alla funzione religiosa officiata dal mio amico kannushi. Il kannushi è l’operatore cultuale che si ccupa delle attività e del mantenimento del santuario. Ho potuto rivedere anche gli altri membri con cui, da 5 anni, partecipo al matsuri che si tiene il 4 maggio.
L’Otoyo jinja è famoso per la particolare caratteristica di avere, al posto dei comuni komainu, i komanezumi. I komainu sono i tipici animali guardiani a forma di cane/leone, mentre i komanezumi sono sempre animali guardiani ma a forma di topo, molto rari. Chi ha avuto modo di partecipare a una delle mie dirette su Zoom, proprio da questo santuario, probabilmente ricorderà queste statue a forma di topo.
L’aria era fredda ma il cielo era limpido, sereno. L’atmosfera era tranquilla e provavo un senso di pace I miei figli ed io abbiamo reso omaggio alle varie divinità venerate e, dopo la funzione, siamo ritornati a casa.
A me piace molto questo santuario poiché, oltre ad essere antico (è stato fondato nel IX secolo) è immerso nella natura. Ci si arriva facilmente dal Sentiero del filosofo e mi auguro di farlo conoscere a tanti nuovi clienti in un prossimo futuro.
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